Pavlova – ricetta perfetta

Vi è mai successo di montare la panna è pensare alla sua sofficità, come fosse una nuvola?
Forse accade solo a me, o almeno a chi considera la cucina il proprio “posto nel mondo” 🙂
Mi piace dedicarmi ,ai piatti che preparo, con passione ed immaginare storie e magie
fatte di zucchero e farina….e in questo caso, di albume d’uovo e panna! 😀

Ho preparato la pavlova, una torta fresca, buonissima quanto altrettanto magica.

La storia che si nasconde dietro questo dolce, è romantica e struggente allo stesso tempo.
Pronti a viaggiare nel tempo? 🙂

 

Australia, Perth, 1926. Il pasticciere Berth Sachse, quando la vide entrare sul palco, così piccola, così fragile, con delle scarpette dalla punta di ferro, rimase estasiato ed incantato.
Non aveva mai visto delle scarpette così.
Lei, così fragile ed etera, si chinò sul palco e con un inchino, sorrise senza superbia.
Il pubblico ebbe un attimo di esitazione,
come se nell’aria qualcosa di magico stesse per accadere.
La piccola creatura, danzò tutto il tempo sulle punte, sollevandosi con facilità e leggerezza.
Bianca, leggera, come una piccola nuvola, si muoveva quasi come volando, e lui non aveva mai visto nulla del genere.
Anna Pavlova, era un cigno, aggraziata figura sul palco che danzava tra la vita e la morte.
Cadeva e si rialzava per poi accasciarsi per sempre.
Si spensero i riflettori, nessuno fiatava,
come se tutti gli australiani lì presenti, fossero vittime di un incantesimo.
Poi il boato, gli applausi, le urla.
Berth rimase colpito, incantato ma anche triste e disperato.
Poteva mai un pasticciere come lui, incontrare e fare colpo su Anna Pavlova?
Sapeva che soggiornava nell’albergo dove lui lavorava, il migliore di Perth.
Nei giorni a seguire infatti, la vide passeggiare nei giardini dell’albergo.
Era magrissima, leggerissima, bianca e candida, senza neppure una ruga,
aveva una voce profonda, di velluto, e rideva tanto.
Amava i dolci e li mangiava ridendo, emanando un’ aura di candore e felicità.
Lui si adoperò come un forsennato per prepararne di tanti,
un silenzioso dono d’amore che lui faceva per lei.
Era come entrare in lei.
Di Anna si sapeva che stava ore ed ore a provare ed esercitarsi nelle stesse movenze,
e lui stava ore ed ore a preparare dolci che lei avrebbe mangiato, ridendo.
Poi Anna partì per ritornare in Europa e Berth, cadde in una profonda depressione.
Preparava dolci come se fossero la cosa più disgustosa al mondo.
Che gusto avrebbero avuto se non erano accompagnati dalla risata di Anna?
Cinque anni dopo, sul giornale, apparve la notizia della morte di Anna Pavlova a causa di una polmonite. Berth scoppiò a piangere.
Quella notte la sognò, candida e leggera, avvolta nel tulle bianco, un cigno bianco sul palco morente, che si accasciava a terra, per sempre,
mentre un rivolo di sangue le usciva dalla bocca.
Il giorno seguente, si recò nella sua cucina e gli venne l’idea di dedicarle un dolce.
Qualcosa di bianco, soffice, leggero come solo le nuvole e le piume del cigno sanno esserlo,
con una macchia rossa ,come la malattia che l’aveva stroncata.
Gli venne in mente la meringa, e la fece e rifece ma era troppo dura.
Allora montò i 7 albumi con 250 gr di zucchero a velo, aggiunse un cucchiaino di aceto, un cucchiaino di estratto di vaniglia, fino a diventare lucida e neve ferma.
Le diede la forma di una torta dai bordi alti, su una leccarda rivestita da carta forno, la lasciò cuocere in forno a 80 ° per 2 ore e 15 minuti e la tirò dal forno.
Capovolse quel fragile capolavoro, croccante fuori e morbido dentro, e lo lasciò raffreddare.
Montò moltissima panna e la versò sulla torta raffreddata e la ricoprì di fragoline e lamponi, tanto da riempirne l’intera superficie.
Voleva che si sentisse l’acidità dei frutti, metafora del dolore che la morte aveva procurato.
Rimase a fissare il dolce a lungo, e non riusciva a dargli un nome.
Non poteva chiamarlo Anna, non ne era capace, gli diede il nome del suo sogno morto:
Pavlova.

 

 

Spero che il post vi sia piaciuto e se lo fate
fatemelo sapere nei commenti o su instagram taggandomi con
#incucinaconanna
al prossimo dolce
Anna

 

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