Valencia: cosa fare e vedere in 3 giorni

Miguel de Cervantes diceva: “Nessun limite eccetto il cielo”.

Chi mi segue da tempo è perfettamente a conoscenza della mia profonda e ormai irrecuperabile cotta per il mondo e per i viaggi. Saprete, inoltre, quanto io ami condividere con voi che mi seguite consigli sulla mia esperienza e perché no, qualche piccola curiosità sui posti che ho avuto la fortuna di visitare.  Quest’ estate io e il mio compagno abbiamo optato per un tour on the road della Spagna e quindi, dopo la calda e accogliente Barcellona, non potevamo di certo farci sfuggire la meravigliosa e caratteristica Valencia.

Perciò, se anche voi miei cari amici viaggiatori, avete intenzione di organizzare un viaggio a Valencia, mettetevi comodi perché siete capitati nel posto giusto!

Io e il mio compagno abbiamo scelto di noleggiare un’auto presso una delle compagnie che si trovano all’interno dell’aeroporto di Barcellona, in quanto le riteniamo non solo affidabili, ma soprattutto sicure.

Abbiamo impiegato all’incirca 3/4 ore per raggiungere la capitale assoluta della Paella, ma vi assicuro che non sono state poi così terribili, ma forse perchè ad attenderci c’era il nostro grazioso monolocale rigorosamente prenotato su Airbnb. Sicuramente piccolo ma minuziosamente curato e dotato di ogni comfort. Vi lascio il link se siete in cerca di un posto dove pernottare a Valencia, perfetto per due persone: clicca qui -> Appartamento Valencia Airbnb

Dopo esserci rinfrescati, ci siamo subito immersi tra le strade di Valencia e la nostra prima tappa non poteva non essere una cena con spettacolo di flamenco a la Buleria. Anticipo chiunque voglia seguire il mio consiglio che non è una delle attività più economiche da svolgere in quanto i prezzi variano dai 50 ai 75 euro a persona. Noi abbiamo prenotato su GetYourGuide per l’unico spettacolo disponibile di quella settimana e vi assicuro però che ne vale assolutamente la pena! Insomma, come si può venire in questa città e non assistere a uno spettacolo di flamenco gustando del buonissimo Jamon Iberico?

La mattina seguente, dopo un lento risveglio e una buona dose di caffè, non abbiamo avuto dubbi su dove dirigerci: la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia. Costruita dall’ architetto Santiago Calatrava, la struttura racchiude al suo interno cinque spettacolari attrazioni: l’Oceanografic, l’Umbracle, il Palazzo delle Arti, il Museo della Scienza e l’Hemisfèric. E’ una costruzione davvero imponente e bellissima e noi, visto il forte caldo estivo, non abbiamo potuto fare a meno di immergere i nostri piedi in una delle piscine che circondano la struttura.

Essendosi fatta ormai ora di pranzo, abbiamo scelto di provare uno dei ristorantini nei pressi dell’edificio sopracitato: il “Saona alameda”. Qui avrete la possibilità di ordinare un vantaggioso e gustosissimo menù turistico al prezzo di 12 euro a persona che comprende un antipasto, un dishes e un dessert a scelta.

Sazi e soddisfatti, una passeggiata al tramonto sul lungomare, non solo suggestivo, ma anche ricco di bancarelle colme di souvenir caratteristici, ci è sembrata la scelta migliore. Abbiamo camminato fino a raggiungere Malvarrosa Playa, dove abbiamo potuto ammirare le tipiche e famosissime sculture di sabbia. E qui per concludere la serata, non potevamo non fermarci a cena da “La pepica” per provare la tanto attesa Paella Valenciana. Che dire? La più buona che abbia mai mangiato!

Per il nostro ultimo giorno in quel di Valencia, abbiamo deciso di iniziare il nostro tour dal centro storico per poter visitare i principali quartieri della città. Abbiamo letteralmente percorso col naso all’insù tutte le strade fino alla spettacolare Cattedrale di Valencia, perchè colme di grandi e colorati palazzi, ma soprattutto piene zeppe di negozi dove poter fare del meritato e rilassante shopping.

Costruita nel XIII secolo, la Cattedrale sorge in un luogo considerato ”sacro”, in cui già erano sorti un tempio romano prima e una moschea musulmana dopo. La visita dovrebbe avere inizio dal Miguelete, la torre che sovrasta la Cattedrale e che offre una panoramica su tutto il centro storico. Ma ciò che attira davvero i turisti è il Santo Graal: il Calice che Gesù ha utilizzato nell’Ultima Cena e custodito all’interno della Cattedrale.

Per il nostro ultimo pranzo valenciano, così come avevamo già fatto per Barcellona, non potevamo non dirigerci verso il Mercato Centrale di Valencia: una struttura d’acciaio, con le vetrate colorate, le ceramiche dipinte a mano sulla facciata e con i suoi 959 banchi di prodotti freschi. 

Il Mercato è, inoltre, suddivisoin due parti: da un lato la frutta e la verdura, provenienti dalla huerta valenciana (zona di terre agricole a sud di Valencia); dall’altro un tripudio di carni, tra le quali primeggiano i prosciutti di Salamanca e infine, di pesci.

Infine, non potevamo di certo lasciare Valencia senza aver assaggiato la famosa horchata de chufa artigianale presso la Horchateria Daniel. La horchata è una bevanda vegetale rinfrescante tipica di Valencia, ricca di vitamine E e C e a base di chufa. Consiglio vivamente di accompagnare la bevanda ai buonissimi fartons, brioches ricoperte di glassa da inzuppare nella horchata. Ci sarà da leccarsi i baffi vedrete, parola mia!

Spero che il post vi sia piaciuto al punto di avervi fatto venire una voglia matta di visitare Valencia, tanto quanto la mia di ritornarci.

Se avete domande o se solo avete voglia di raccontarmi la vostra esperienza in questa splendida città, potete scrivermi via e-mail.

Al prossimo viaggio, Anna.

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